PREVISIONE
Le attività legate alla Previsione hanno l’obiettivo di comprendere a fondo un determinato territorio, la sua popolazione e i bisogni specifici, per costruire scenari di crisi più realistici e, di conseguenza, migliorare l’efficacia delle risposte in situazioni di emergenza.
Popolazione e integrazione dei dati
Ogni giorno assistiamo migliaia di persone in tutta Italia e formiamo giovani e adulti, collaborando strettamente con le centinaia di Comitati Territoriali. Queste attività, all’interno del contesto della Previsione, rappresentano un vasto patrimonio di informazioni, utile sia per noi che per il sistema di Protezione Civile, per comprendere meglio le dinamiche del territorio e prevedere la possibile evoluzione in caso di calamità. In questo modo, è possibile individuare le criticità e agire preventivamente per colmarle.
Analisi del rischio
Per affrontare eventi naturali (come alluvioni, frane, terremoti ed eruzioni vulcaniche) o di origine antropica (inclusi incidenti ferroviari o aerei, spostamenti di popolazione, epidemie, incidenti industriali e dispersione di agenti chimici, biologici, radioattivi o nucleari, oltre ad attentati), operiamo a livello nazionale basandoci sulle analisi del rischio effettuate dalle strutture e dai servizi tecnico-scientifici del Sistema Nazionale di Protezione Civile. A livello internazionale, siamo in grado di fornire analisi di scenario e previsioni sull’evoluzione delle situazioni critiche, utilizzando dati condivisi dal sistema umanitario, sia provenienti dall’interno che dall’esterno del Movimento.
Prevenzione e Gestione del Rischio
Prevenzione e gestione del rischio
Gli obiettivi principali delle nostre attività di Prevenzione e Gestione del Rischio, sia a livello nazionale che internazionale, sono potenziare la capacità di risposta alle emergenze e rafforzare la resilienza delle comunità. Per conseguirli, utilizziamo strumenti e metodologie innovative, sviluppati anche attraverso progetti specifici finanziati dalla Commissione Europea.
Cambiamento climatico
Siamo in prima linea negli interventi in caso di emergenze e a seguito di calamità, ma lavoriamo anche per aumentare l’adattamento e la resilienza delle popolazioni affinché le emergenze non si presentino più o si possano ridurre le morti e le perdite a causa di situazioni prevedibili. Per questo lavoriamo per mitigare gli impatti sull’uomo e sull’ambiente di eventi calamitosi sempre più violenti e frequenti. Siamo impegnati in a proteggere l’ambiente – assieme alla salute e alla sicurezza delle persone – come elemento strategico della nostra missione, sensibilizzando le persone per aumentare consapevolezza e comprensione delle crisi climatiche.
Resilienza territoriale
Nell’ottica della Gestione del Rischio da Disastri il concetto di resilienza territoriale si traduce per la Croce Rossa Italiana in azioni e progetti per migliorare la capacità dei cittadini di affrontare potenziali calamità, disastri o anche solo repentini cambiamenti che li possono investire. Come? Mettendo le comunità al centro del sistema di prevenzione: formando la popolazione sui rischi e le pericolosità presenti, adottando piani di intervento che considerino l’intera quotidianità del cittadino, riducendo l’impatto ambientale (per ridurre la probabilità di disastri), divulgando la cultura del rischio, della prevenzione e della Protezione Civile.
Innovazione
Il mondo della Protezione Civile e dell’aiuto umanitario sta mutando, richiedendo sempre più precisione, informazione e gestione consapevole delle attività. Ci siamo strutturati di conseguenza: puntando sull’innovazione, sviluppando partnership ad hoc (vedi sezioni progetti), favorendo l’inclusione dei Volontari nel supporto tecnico-scientifico necessario per sviluppare scenari più realistici così da aumentare la capacità di previsione e analisi affidabili.
Formazione in materia d’emergenza
Ogni anno oltre tremila Volontari vengono formati tramite corsi di specializzazione, sia rafforzando le loro capacità di risposta e prevenzione di un’emergenza sia fornendo strumenti di resilienza territoriale che possano essere divulgati alla popolazione. Luogo chiave di questa attività è il Centro Nazionale di Formazione in materia di Emergenza e Soccorsi Speciali di Bresso (MI), che ospita uno dei campi macerie più grandi d’Europa, realizzato insieme ai Vigili del Fuoco, per l’addestramento di team USAR (Urban Search and Rescue) e Unità Cinofile da Ricerca e Soccorso, e coordina le diverse Scuole di Specialità.
Struttura innovativa della formazione CRI è anche la scuola nazionale per piloti di SAPR (Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto) di Bologna, dove vengono formati i piloti e gli operatori di droni.
Risposta e superamento delle emergenze
In caso di calamità o disastro interveniamo sin dai primi istanti, cercando di ridurre l’impatto sulla popolazione e assistendola nelle fasi necessarie per ritornare alle regolari condizioni di vita.
Per questo possiamo contare su oltre centosessantamila Volontari e undicimila veicoli, distribuiti in modo capillare sul territorio, oltre alla capacità della Colonna Mobile Nazionale CRI. Il coordinamento è assicurato dalla Sala Operativa Nazionale e dalle postazioni CRI in Sala Italia e in Comitato Operativo del Dipartimento di Protezione Civile. Diamo il nostro supporto anche in operazioni d’emergenza internazionali, sia con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), sia con attività bilaterali con le Consorelle.
Soccorso Sanitario e assistenza alla popolazione
In caso di disastri o calamità, supportiamo la popolazione colpita fornendo assistenza socio-sanitaria, in coordinamento con le strutture di risposta nazionale. A poche ore dall’evento possiamo garantire l’allestimento di moduli d’accoglienza da 250 posti, ospedali da campo e PASS (Posti di Assistenza Socio-Sanitaria), veri e propri poli-ambulatori da campo in grado di fornire servizi sanitari e di welfare alla popolazione per medio-lungo termine. Raggiungiamo la popolazione rimasta in zone isolate prestando primo soccorso e portando conforto e generi di prima necessità. Grazie al servizio di supporto psicosociale in emergenza, supportiamo le persone colpite e gli stessi soccorritori, cercando di alleviare le conseguenze psicologiche dell’evento a breve e lungo termine.
Logistica e Telecomunicazioni
Grazie a una flotta di veicoli da trasporto pesanti, gru, sollevatori portacontainer, possiamo trasportare rapidamente verso le zone colpite quantitativi elevati di merci e strumenti. I nuclei di movimento terra, con mezzi di ultima generazione, permettono di liberare strade, rimuovere la neve, preparare il terreno per i campi. La rete di telecomunicazioni presenti sul territorio, con ponti radio che coprono su frequenze dedicate, pressoché l’intero territorio nazionale, permettono il coordinamento e la gestione delle operazioni.
Strutture di risposta
Oltre alle capacità locali e alle Colonne Mobili Regionali, in caso di emergenza, possiamo contare su una Colonna Mobile Nazionale costituita da un Centro Operativo Nazionale Emergenze (CONE), tre Centri Operativi Emergenze (COE) e otto Nuclei di Pronto Intervento (NPI), coordinati dall’Area Operazioni, Emergenze e Soccorsi, dalla Sala Operativa Nazionale e da una postazione CRI in Sala Sistema Italia. Il CONE e i COE sono strutture dotate di materiali, mezzi e personale in grado di rispondere a qualsiasi tipo di evento naturale o antropico. Sono dislocati presso Settimo Torinese, Roma, Avezzano e Bari.
Gli NPI sono invece strutture operative ideate per intervenire in caso di specifiche emergenze. Sono ad Aosta, Legnano, Genova, Marina di Massa, Salerno, Cagliari, Messina. La loro collocazione è stata scelta considerando le vulnerabilità di ciascun territorio e la possibilità di rapido intervento.
Ogni Regione contribuisce alla Colonna Mobile Nazionale con i Nuclei Operativi Integrativi d’Emergenza (NOIE), team di Volontari altamente qualificati, che insieme ai COE e agli NPI sono pronti a intervenire in qualsiasi momento.
Presso i Centri Operativi è a disposizione anche la ERU – Emergency Response Unit certificata dalla IFRC. Un Base Camp configurabile in diverse modalità, tra cui Sala Operativa o gestione della logistica campale, già impiegato ad Haiti (2010), a Palu in Indonesia (2018), a Beira in Mozambico (2019).